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Salpa Goletta Verde, l’imbarcazione arriverà anche a Manfredonia

Partita ieri da La Spezia, in Liguria, l’edizione 2017 di Goletta Verde, la storica imbarcazione di Legambiente, che dal 18 giugno al 12 agosto, navigherà lungo la Penisola per monitorare le qualità delle acque marine ma anche per anche per denunciare le illegalità ambientali, l’inquinamento, la scarsa e inefficiente depurazione dei reflui, le trivellazioni di petrolio, le speculazioni edilizie e la cattiva gestione delle coste italiane. Un viaggio, composto da 21 tappe con arrivo finale il 12 agosto a Lignano Sabbiadoro (Ud), che quest’anno diventa ancor più prezioso e importante dopo la conferenza mondiale degli Oceani all’Onu dove Legambiente ha partecipato presentando un focus sul Mediterraneo, tra i mari più a rischio per inquinamento da marine litter al pari degli oceani, raccontando l’esperienza e i dati raccolti in questi 30anni da Goletta Verde e rilanciando un pacchetto di proposte per contrastare questo problema. Il marine litter, insieme alla maladepurazione e alla pesca illegale, mette in serio pericolo l’ambiente, la biodiversità marina ma anche la salute dei cittadini.

In particolare, da quanto emerge dal nuovo dossier Mare Monstrum 2017 di Legambiente sul mare illegale basato sul lavoro delle Forze dell’ordine e delle Capitanerie di porto, anche se nel 2016 grazie alla forza deterrente della legge sugli ecoreati le infrazioni a danno del mare sono diminuite del 15%, pari a 43 reati al giorno. L’insufficiente depurazione e gli scarichi inquinanti restano il reato più contestato e in crescita rispetto all’anno precedente, e da sole rappresentano il 31,7% (contro il 24,6% del 2015) delle infrazioni contestate. Seguiti da pesca illegale, che vale il 30% (era al 36,9%), il cemento e navigazione stabili rispettivamente al 24% e al 14,3%. Una situazione preoccupante quella fotografata dal dossier di Legambiente, che denuncerà puntualmente durante il viaggio della Goletta Verde e di tappa in tappa nelle diverse regioni dove approderà.

Quest’anno la storica imbarcazione toccherà le coste della Liguria, dell’Isola dell’Asinara, di Alghero (Ss), di Portoferrario (Li), Minturno (Lt), Castellammare di Stabia (Na), Salerno, San Marco di Castellabate, Maratea, Palermo, Roccella Ionica (Rc), Cariati (Cs), Gallipoli (Le), Bari, Manfredonia (Fg), Termoli, Vasto (Ch), San Benedetto del Tronto (Ap), Cesenatico (Fc), Caorle (Ve) per poi concludersi il 10, 11, 12 agosto a Lignano Sabbiadoro (Ud). L’edizione 2017 sarà realizzata grazie al sostegno di CONOU, Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati, e dei partner tecnici Acquafil, Novamont, Nau!. La Nuova Ecologia e rinnovabili.it saranno invece media partner.

La mala depurazione, il contrasto delle illegalità e marine litter saranno i temi centrali di questa edizione. In particolare durante la tappa toscana all’Isola d’Elba, Goletta Verde farà da madrina al progetto Vele Spiegate che, insieme a centinaia di volontari dei campi di volontariato di Legambiente e all’associazione Diversamente Marinai, condurrà, per tutta l’estate, un monitoraggio specifico su marine litter, biodiversità oltre che sensibilizzazione ambientale in tutto l’arcipelago toscano. L’anno scorso i monitoraggi di Goletta Verde sui rifiuti galleggianti hanno costatato che il 96% dei rifiuti che si trovano in mare sono di plastica. Tartarughe, uccelli e mammiferi marini possono restare intrappolati nelle reti o morire per soffocamento. Un lavoro che quest’anno si arricchirà della collaborazione di IPPR, l’Istituto per la promozione delle plastiche da riciclo, per valutare la riciclabilità di alcune plastiche rinvenute in mare grazie al contributo scientifico di Enea.

“La salute dei nostri mari – dichiara Stefano Ciafani, direttore generale di Legambiente – è sempre più a rischio a causa dei rifiuti galleggianti e spiaggiati e delle continue illegalità ambientali, che seguitano a sfregiare coste e territori italiani. Per questo anche quest’anno con la Goletta Verde, oltre a monitorare lo stato di salute del mare e delle coste, affronteremo tutte le criticità che incombono sul nostro ecosistema marino e costiero, dal marine litter all’abusivismo edilizio, dalle trivellazioni di petrolio al problema degli scarichi fognari, che sono una vergogna nazionale e un problema, anche sul piano economico, viste le sanzioni europee scattate da inizio 2017, da risolvere al più presto. Il lieve calo dei reati ai danni del mare registrato nel 2016, in parte dovuto anche alla forza dissuasiva della legge sugli ecoreati, lascia ben sperare ma c’è ancora molto da fare sia contro il cemento e gli abusi edilizi a partire dall’approvazione della legge che faciliti gli abbattimenti degli ecomostri. Mentre sul fronte del marine litter, ben venga l’impegno preso al G7 Ambiente di Bologna, ma ora seguano fatti concreti e politiche sempre più  sinergiche tra i vari Paesi del Mediterraneo per affrontare il problema, mettere al bando i sacchetti di plastica e incentivare l’economia circolare”.

Classifica Mare Monstrum 2017 – Tornando invece ai dati del dossier Mare Monstrum 2017, a guidare la classifica nazionale del mare illegale è la Campania con il più alto numero di infrazioni accertate: 2.594 reati, il 16,5% del totale. Un primo posto che vale anche per il numero di persone denunciate o arrestate, 2.912, e per sequestri, 839, e che occupa stabilmente da diversi anni. Seconda è la Sicilia, che con il 13% dei reati mantiene la stessa posizione del 2016, mentre al terzo posto sale la Puglia, con l’11,7%, che era quinta. Seguono il Lazio, con il 9,2%, la Calabria, con l’8,5%, la Liguria, che con il 7,6% sale dall’ottavo posto, e la Toscana, con il 7%, che si posiziona settima. Fanalino di coda è il Molise con l’1,3%.

Campania e Sicilia si dividono equamente, due a testa, anche la leadership delle classifiche regionali per tipologia di reato: la prima svetta per inquinamento e cemento, la seconda per pesca di frodo e infrazioni al codice della navigazione.

Per quanto riguarda invece la classifica del mare illegale per infrazioni commesse per km di costa, a sorpresa il Molise, che ha solo 35,4 chilometri di litorale, risulta primo tra le regioni, con 5,8 infrazioni per chilometro. Segue l’immancabile Campania, con 5,5 infrazioni per chilometro, e al terzo posto si posiziona un’altra “piccola”, la Basilicata, con 62,2 chilometri di costa e una media di 4,8 reati per chilometro.

Sempre a livello regionale, le regioni a tradizionale presenza mafiosa, spesso forti di un mare bellissimo, sono anche quelle più colpite dall’illegalità. Campania, Sicilia, Puglia e Calabria, infatti, da sole totalizzano il 50% delle illegalità compiute in tutta Italia.

Ecomostri – Nel 2016 la Top 5 di “Mare monstrum”, alberghi o villaggi in riva al mare, di cui Legambiente chiede ai comuni e alle istituzioni nazionali l’abbattimento in via preferenziale, si è ridotta a quattro: perché nel dicembre del 2016 è stato abbattuto anche lo scheletro dell’albergo Aloha Mare, ad Acireale, in provincia di Catania. Il poker del 2017 degli ecomostri da abbattere è dunque composto da: gli scheletri di Pizzo Sella a Palermo, il villaggio di Torre Mileto a Lesina in provincia di Foggia, le 35 ville nell’area archeologica di Capo Colonna, a Crotone, e le case abusive dell’Isola di Ischia.

Anche quest’anno il Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati è main partner di Goletta Verde di Legambiente. Attivo da 33 anni, il CONOU garantisce la raccolta e l’avvio a riciclo degli oli lubrificanti usati su tutto il territorio nazionale. L’olio usato – che si recupera alla fine del ciclo di vita dei lubrificanti nei macchinari industriali, ma anche nelle automobili, nelle barche e nei mezzi agricoli – è un rifiuto pericoloso per la salute e per l’ambiente che deve essere smaltito correttamente: 4 chili di olio usato, il cambio di un’auto, se versati in acqua inquinano una superficie grande come sei piscine olimpiche. Ma l’olio usato è anche un’importante risorsa perché può essere rigenerato tornando a nuova vita in un’ottica di economia circolare: il 95% dell’olio raccolto viene classificato come idoneo alla rigenerazione per la produzione di nuove basi lubrificanti, un dato che fa dell’Italia il Paese leader in Europa. “La difesa dell’ambiente, in particolare del mare e dei laghi – spiega il presidente del CONOU, Paolo Tomasi – rappresenta uno dei capisaldi della nostra azione. L’operato del Consorzio non solo evita una potenziale dispersione nell’ambiente di un rifiuto pericoloso, ma lo trasforma in una preziosa risorsa per l’economia del Paese”.

Con SOS Goletta, come sempre Legambiente assegna un compito importante a cittadini e turisti, a cui chiede di segnalare situazioni anomale foriere di inquinamento delle acque: tubi che scaricano direttamente in mare ma anche chiazze sospette. Il team di tecnici che accompagna la Goletta approfondirà le denunce e le segnalazioni arrivate, per poi farle arrivare alle autorità competenti. Ancora oggi, infatti, in Italia il 25% delle acque di fognatura viene scaricato in mare, nei laghi e nei fiumi senza essere opportunamente depurato. Legambiente ricorda poi che la Penisola è soggetta a tre procedure di infrazione emanate dalla Commissione Europea nel 2004, nel 2009 e nel 2014; le prime due delle quali sono già sfociate in condanna. Per la procedura di infrazione 2004/2034 la sanzione prevista è di 62,7 milioni di euro una tantum a cui si aggiungono 347 mila euro per ogni giorno (61 milioni di euro a semestre) sino a che non saranno sanate le irregolarità.

Per segnalare il “mare sporco” ci si può collegare a www.legambiente.it/golettaverde o scrivere a sosgoletta@legambiente.it inviando una breve descrizione della situazione, l’indirizzo e le indicazioni utili per identificare il punto, le foto dello scarico o dell’area inquinata e un recapito telefonico

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Redazione

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