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Pd. Bordo: Renzi proponga gestione unitaria del partito e segreteria plurale fino a Congresso

“Mi è stato insegnato che quando all’interno del partito si e’ a un punto di non ritorno, il primo a dover fare un passo avanti e’ il segretario. Per questo mi aspetto da Matteo Renzi un ulteriore e decisivo segnale di disponibilita’ al dialogo: rafforzerebbe la sua leadership e metterebbe in sicurezza il partito e forse anche il Paese. Questo e’ il momento in cui bisogna togliere a tutti ogni alibi”. E’ quanto scrive il presidente della Commissione per le Politiche Ue della Camera Michele Bordo in un post pubblicato su Facebook e sul suo blog.

“E’ molto difficile – scrive Bordo – celebrare un congresso mentre w’ in corso una rissa. Con la furibonda contrapposizione di questi giorni, non riusciremmo ad abbozzare neanche uno straccio di regolamento congressuale. Non condivido la minaccia di scissione della minoranza (non mi verrebbe mai in mente l’idea di abbandonare il partito) e giudico sbagliati gli attacchi quotidiani rivolti al segretario. Ma allo stesso tempo non approvo neanche il modo con cui qualche volta procede una parte del gruppo più significativo della maggioranza. Vedo in alcuni sottovalutazione ed un pericoloso disinteresse rispetto al rischio concreto di una rottura del partito. Io non sono un esponente della minoranza. Dopo il congresso ho sostenuto lealmente Matteo Renzi in Parlamento e nel partito. Forse è anche per questo che oggi sono nella condizione di poter dire liberamente ciò che penso rispetto all’attuale momento politico”.

“Nei mille giorni di governo Renzi abbiamo ottenuto grandi risultati, ma ci sono stati anche limiti. Se non riflettiamo a fondo su alcuni errori commessi rischiamo di sbagliare l’analisi della sconfitta del 4 dicembre. Il mio timore e’ che continuando di questo passo si possa andare a sbattere in maniera ancora più violenta. Per questo penso che sia giusto e necessario fermarsi per aprire finalmente una fase di pacificazione interna al PD e nel Paese. Delle nostre risse quotidiane sono stanchi i ‘nostri’ e, soprattutto, gli italiani”.

“Penso ancora che Renzi sia la personalita’ piu’ forte a disposizione del Pd. Sarebbe utile allora se fermasse per qualche mese la macchina congressuale che legittimamente ha avviato, soprattutto dopo le sollecitazioni e l’insistenza della minoranza, e domani all’Assemblea proponesse una gestione unitaria del partito, guidata da lui e con una segreteria plurale, fino al congresso. Questo sarebbe anche il modo migliore perché tutti si assumano in modo condiviso la responsabilità di preparare le prossime elezioni amministrative. Nel frattempo lavoriamo a una seria conferenza programmatica, fissiamo regole congressuali condivise, discutiamo su un’ipotesi di legge elettorale che raccolga una convergenza larga tra di noi e individuiamo immediatamente iniziative di governo significative per aggredire la disoccupazione, superare alcuni limiti della riforma della scuola, riprendere i rapporti con molti corpi intermedi”.

“A conclusione di questo percorso inclusivo, dopo l’estate, facciamo il congresso e le primarie per la leadership. E’ un’utopia la mia? Forse. O forse no. So solo che di questo passo il rischio e’ consegnare il Paese a una destra nazionalista e con chiare tendenze xenofobe oppure a un movimento populista che sa solo cavalcare le paure e l’esasperazione della gente” conclude Bordo.

 

Roma 18 febbraio

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Redazione

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