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Nel Parco Nazionale del Gargano il primo esemplare italiano di Lino Elegante

Lo scrigno floristico del Parco Nazionale del Gargano continua a stupire e a regalare esemplari unici. Dopo la prima Orchidea Fantasma di Puglia arriva il Lino elegante, pianta ritrovata in Italia per la prima volta. Il nome scientifico è LinumelegansSprunerex Boissiered è una specie, appartenente alla famiglia delle Linaceae, caratterizzata da splendidi fiori gialli e da ghiandole scure alla base delle foglie.

 

L’eccezionale scoperta, fatta a pochi chilometri da Monte Sant’Angelo, è stata appena pubblicata su Phytotaxa, una delle più importanti riviste scientifiche del settore. Gli autori sono sette ricercatori delle Università di Perugia, Camerino, Genova, Mainz (Germania) e del CIHEAM di Bari. Ma il gruppo di ricerca è stato coordinato dal botanico garganico di origini tedesche Robert PhilippWagensommer, che è uno dei tre referenti per la flora della Puglia in numerosi progetti di ricerca scientifici nazionali riguardanti la flora italiana e la sua conservazione e che da anni collabora con il Parco Nazionale del Gargano. Tra gli autori della pubblicazione spicca anche il nome di un altro botanico locale, il sangiovannese Michele Fiorentino.

 

Il Lino elegante era noto finora soltanto nella Penisola Balcanica, precisamente in Grecia, Albania, Croazia, Macedonia, Montenegro, Serbia e Bulgaria. La piccola popolazione presente a Monte Sant’ Angelo era stata confusa in passato con il Lino a campanelle (LinumcampanulatumL.), che invece cresce in Italia nord-occidentale, Francia e Spagna.

 

La ricchezza biologica del Gargano, in particolare quella floristicadichiara con soddisfazione il Presidente del Parco Nazionale del Gargano Stefano Pecorellaormai non ci sorprende più, tali e tante sono le scoperte. Questa circostanza è il segno inequivocabile di una particolarità, quella del Gargano, di essere un insieme di biotopi generati dalla montagna, il Monte Gargano, emersain mezzo al mare. Il passare, in pochi chilometri dal clima mite della costa a quello interno rigido della foresta, da quello umido della steppa pedegarganica o delle paludi e delle lagune, produce una varietà così imponente di specie di vegetazione che solo in questi luoghi si possono trovare tutte assieme. Le oltre 2000 specie, un terzo dell’intera flora italiana, costituiscono un paradiso vegetale che attrae flussi turistici inaspettati e, per molti aspetti neanche conosciuti, ma sui quali fondare un nuovo modello di sviluppo sostenibile dell’accoglienza. Il sistema della protezione funziona e la dimostrazione è l’aumento della biodiversità, testimoniata da tutte queste scoperte. Ancora grazie a tutti gli studiosi, che con le loro scoperte, non smettono mai di farci sentire orgogliosamente figli di questa terra”.

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Redazione

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