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Le vere cause della calvizie negli uomini

Gli uomini vivono con grande disagio la caduta dei capelli o calvizie. Quasi tutti ammettono di provare un senso di sconforto quando vedono i primi segni di alopecia perché mettono in relazione la calvizie con la vecchiaia. In realtà la maggior parte dei maschi comincia a perdere capelli già intorno ai 30 anni. Il disagio psicologico e relazionale è molto forte come ha rivelato, nel 2016, un’indagine Gallup condotta su un campione di oltre 1500 uomini di 5 paesi europei diversi (Italia compresa). Tre uomini su quattro hanno rivelato di sentirsi insicuri e poco attraenti con una fronte stempiata o una nuca diradata e di temere l’allontanamento del partner. Una chioma folta e sana, dunque, è requisito di bellezza indispensabile e di maggior autostima per uomini e donne. Vediamo quali sono le principali cause della perdita di capelli tenendo presente che il processo della calvizie, tranne i casi più gravi, è reversibile.

Caduta dei capelli: stress, smog e farmaci

La calvizie riguarda l’80% degli uomini entro i 60 anni. L’alopecia può essere lieve, moderata e abbondante. Stress, cambio di stagione e smog sono tra le cause principali e più diffuse di una transitoria caduta dei capelli. L’ansia, la tensione nervosa, l’inquinamento atmosferico, l’eccessiva esposizione al sole e il fumo mettono a dura prova tutto il corpo e danneggiano o otturano i follicoli piliferi del viso e i bulbi del cuoio capelluto. In questo caso l’alopecia è un disturbo psicosomatico reversibile. I campanelli d’allarme sono una produzione eccessiva di sebo sulla cute, diradamento e stempiatura precoce, prurito, bruciore e dolore alla cute, infiammazione follicolare e unghie fragili. Oltre allo stress, anche alcuni tipi di farmaci possono provocare il “telogen effluvium”. In via generale si ricordano i farmaci per il colesterolo, gli anti-ipertensivi, anti-staminici, anti-depressivi triciclici e in caso di sovradosaggio anche i retinoidi e i derivati della vitamina A.

Caduta dei capelli: cattiva alimentazione e carenze alimentari

Una dieta scorretta svolge un ruolo chiave nell’alopecia dell’uomo. Per una chioma sana e folta servono vitamine, Sali minerali e oligoelementi. Tutte le vitamine del gruppo B sono fondamentali, importanti anche vitamina E e antiossidanti. Il professor Antonio Costanzo, Responsabile del Dipartimento di Dermatologia alla Clinica Humanitas, durante un’intervista a Radio24 ha confermato che anche l’alimentazione gioca un ruolo chiave. Cereali, frutta dalla buccia gialla o arancio, verdura a foglia verde e legumi infatti apportano sostanze nutrienti in grado di rallentare la comparsa dell’alopecia androgenetica. Quando si riduce l’afflusso di sangue nei vasi capillari, diminuisce anche l’apporto di ossigeno, antiossidanti e nutrimenti al bulbo che va in sofferenza fino a non produrre più capelli. Negli stadi non avanzati è assolutamente possibile bloccare il processo efficacemente e ritrovare la bellezza di un tempo. Oltre a curare il regime dietetico, si possono utilizzare delle buone fiale anticaduta da uomo come quelle di Bioscalin che si applicano in loco e agiscono direttamente alla base del capello. L’azione fortificante è più diretta e più efficace perché nutrono direttamente il bulbo capillare.

Caduta capelli: fattori genetici

Gli uomini possono soffrire di alopecia fin da giovani e la colpa è degli ormoni androgeni. Finora si sospettava che la calvizie precoce fosse causata da fattori ereditari e predisposizione genetica, ma non era chiaro quali fossero i geni coinvolti. Un gruppo di scienziati dell’Università di Bonn qualche anno fa ha svolto una ricerca sulla calvizie, dalla quale emerge che un gene sul cromosoma X (quello che il maschio eredita dalla madre) è il principale responsabile della caduta dei capelli in età giovanile. Nello specifico, hanno spiegato i ricercatori: “il gene codifica per un recettore androgeno una proteina che risponde agli stimoli sessuali e la calvizie è il risultato di alcune varianti di questo gene”. Si manifesta con arretramento dell’attaccatura dei capelli e diradamento sul capo, cioè la chierica. La ricerca è durata anni e si basa su famiglie in cui la calvizie era una costante. Dal sangue hanno identificato i geni sospetti fino a individuare quello che produce troppi recettori androgeni rendendo il cuoio capelluto più sensibile ai cambiamenti ormonali.

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Redazione

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