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Aggredito mentre era solo in un box seminterrato, terrore a Manfredonia

I carabinieri di Manfredonia hanno tratto in arresto il pluricensurato 46enne Alessandro Ese in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari emessa a suo carico dal Tribunale di Foggia, su richiesta della Procura della Repubblica, che ha concordato con le risultanze investigative dell’Arma di Manfredonia avviate a seguito della denuncia sporta dalla vittima per rapina aggravata, lesioni personali dolose e porto di armi o oggetti atti ad offendere.

Il 13 gennaio scorso un uomo aveva denunciato ai carabinieri della Stazione di Manfredonia che il giorno precedente, mentre era intento a parcheggiare la propria autovettura in un box seminterrato, era stato raggiunto da un giovane che gli chiedeva se qualche garage fosse in locazione, allontanatosi poi alla risposta negativa. Dopo aver effettuato alcuni lavori all’interno del proprio box, mentre si accingeva a chiudere la porta dello stesso, era quindi stato avvicinato da un giovane, alto circa 1.70, dal volto coperto con una sciarpa e con addosso un giubbotto di colore scuro che, a primo impatto, gli sembrava essere lo stesso che poco prima gli aveva chiesto informazioni sulla locazione. Il giovane, che impugnava questa volta un coltello, lo aveva minacciato di morte urlandogli di consegnare il denaro che aveva con sè, spingendolo contro il muro e facendolo inginocchiare per poi stringergli la testa tra le gambe. Terrorizzato, anche per l’assenza di passanti, la vittima aveva detto all’aggressore che i soldi erano nel proprio giubbino posato nel box. Appropriatosi del denaro, pari a circa 100 Euro, l’aggressore si era infine velocemente allontanato facendo perdere le proprie tracce, mentre la vittima si era recata presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Manfredonia, dove era stato curato per una ferita alla mano destra procuratagli dal rapinatore.

Ricevuta la denuncia, i militari di Manfredonia hanno immediatamente posto in essere tutta una serie di attività investigative che hanno consentito, già in brevissimo tempo, di verificare la conformità tra quanto dichiarato dalla vittima e quanto realmente accaduto, anche grazie all’acquisizione di diverse immagini estrapolate da sistemi di videosorveglianza posti nelle immediate vicinanze del luogo teatro dell’evento.

La visione dei filmati ripresi anche dalle telecamere poste all’esterno ha poi permesso di notare un giovane, con indosso un giubbino scuro e un paio di pantaloni chiari, che, giunto nel parcheggio antistante il condominio della vittima alla guida di un veicolo, dopo aver tentato invano di aprire la portiera di un furgoncino parcheggiato, si era diretto verso i box, uscendone subito dopo. Lo stesso, una volta all’esterno, si era quindi sistemato attorno al collo e al volto una sciarpa, tornando nuovamente verso il box della vittima, per poi uscirne di corsa. Gli accertamenti esperiti sul veicolo utilizzato hanno consentito di individuare Ese.Proprio i filmati delle telecamere di vigilanza hanno quindi consentito di riconoscere senza ombra di dubbio alcuno proprio nel 46enne, già noto per precedenti specifici, l’autore della rapina.

Alla luce dei dati emersi è quindi stata avanzata richiesta di misura cautelare a carico dell’indagato per i reati di rapina aggravata, lesioni personali dolose e porto di armi od oggetti atti ad offendere.

La Procura della Repubblica di Foggia, riconoscendo la bontà delle investigazioni effettuate dai carabinieri di Manfredonia, ha poi avanzato analoga richiesta al giudice presso il Tribunale che, ritenendo sussistere sia i gravi indizi di reato a carico dell’indagato che le esigenze cautelari, ha accolto la richiesta del Pubblico Ministero applicando ad Ese la misura degli arresti domiciliari da scontare presso la propria abitazione. Al termine delle formalità quindi, i carabinieri hanno sottoposto l’uomo alla misura cautelare domiciliare.

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Redazione

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